Ho un ricordo netto di Francesco, molto preciso del momento in cui ci siamo conosciuti. Ero al BIC da circa un anno e mi fu assegnato il compito di responsabile di quello che allora era il sito di punta della società: il sentiero impresa, che da motore di ricerca di incentivi doveva diventare il punto di riferimento per l’imprenditoria in Sardegna. Un compito non facile sia perché non avevo ancora abbastanza esperienza e sia perché i miei studi e la mia passione per l’informatica non sarebbero bastati. Per un buon periodo studiai soluzioni che non convincevano me per primo. Fu allora che la società, in uno dei momenti migliori della sua storia, gli diede l’incarico di affiancarmi in quel difficile compito. Posso dire senza timore di essere smentito che è stata una delle persone più influenti nella mia carriera lavorativa. Mi ha insegnato a progettare, a capire meglio i bisogni degli utenti, ad applicare le leve di marketing, a fare meglio il mio lavoro. Da lì per me è stata una continua crescita e credo di essere diventato pure più bravo di lui! Nel frattempo siamo diventati amici. Un’amicizia sincera, coltivata nel periodo in cui abbiamo lavorato assieme e che è andata oltre. Ricordo bene, il tour in camper e le confidenze scambiate durante quei viaggi della speranza sia nostra, di vedere concretizzato qualcosa in cui credevamo molto sia di chi ci ascoltava perché potesse realizzare i propri progetti. Ho sempre riconosciuto una sorta di purezza nelle cose che faceva, la purezza di chi è nel giusto pur affrontando molte difficoltà, anche quando la vita presenta conti salati che forse non si smettono mai di pagare. Lo so, e lo so per certo, che quando ci rivedremo, così come è capitato anche sporadicamente, ci si capirà con lo sguardo o in un forte abbraccio. Sono di quelli che credono all’amicizia a intermittenza. La vita a volte ti tiene lontano, ma quando ci si vede è come esserci sempre stati. Questo è un sentimento che riservo a pochissime persone. A quelle che hanno lo sguardo limpido, a quelli la cui parola data è sacra, agli onesti. Ecco, onesto è la parola che credo lo rappresenti meglio. Di sicuro molto abusata, ma lui può esser fiero di esserne un portatore sano.