C’è una storiella che conosco da tanto tempo e che aiuta a far capire il valore dell’esperienza. Un tale viene chiamato per risolvere un problema tecnico in un’azienda: controlla l’attrezzatura, individua il problema, regola l’apparecchio girando una vite e rimette in funzionamento il macchinario. Dopo l’intervento spedisce la fattura all’azienda richiedendo il pagamento di mille euro. Il titolare, stupito, chiama il tecnico chiedendo spiegazioni per un intervento che era stato risolto con una semplice regolazione e con la richiesta di maggiori dettagli in fattura. Il tecnico gli rispedisce la fattura con le seguenti voci: regolazione vite = 1,00 Euro, individuazione della vite da regolare = 999,00 Euro.
Mi imbatto ogni giorno in promozioni meravigliose: “Ideazione e realizzazione di marchi aziendali compresi nel prezzo della stampa tipografica”, “Progettazione di pieghevoli pubblicitari sempre compresi nella stampa”, “Siti internet al prezzo di una cena”, “Abbigliamento personalizzato al prezzo di un pacchetto di caramelle”… Ma di fronte a tali e tante convenientissime offerte come si può non resistere ? Ormai abbiamo tutto a prezzi cinesi, anche la scelta della vite da girare ci sarà qualcuno che riuscirà a svenderla, perché tanto dieci, venti o più anni di duro lavoro (ed errori commessi per imparare), sono nulla di fronte a quel cliente in più da prendere e soprattutto da sottrarre alla concorrenza.
La cosa che più mi fa rabbia, parlando del mio lavoro, è il continuo confronto, incompatibile, di cui siamo vittime da parte di chi ci dice: “beh, no, se devo fare un marchio lo faccio fare a mia figlia che sa usare benissimo il computer e tutti quei programmi di grafica…, anzi sì, è proprio una grafica anche lei…”
Quanta esperienza viene “data via” senza il suo reale valore e senza capire che il capitale di una società, oltre che nelle sue risorse primarie, turistiche, enogastronomiche, industriali (quali ?) risiede soprattutto nella capacità di tanti professionisti nel risolvere i problemi, nella ricerca delle soluzioni migliori, nella funzionalità di un progetto o di un segno. La crescita economica, di questo ne sono sicuro, non riguarda il maggiore e ossessivo consumo ed il conseguente accumulo di oggetti superflui, ma è frutto della capacità di creare professionalità sempre più alte e soprattutto adeguatamente remunerate. Questa è la vera ricchezza di un paese.
Un giro di vite ci vuole, ma la direzione, secondo me, è un’altra.