Oggi non sono di buon umore. Forse non lo sono da un bel po’; sicuramente da quando mi sono reso conto che il motivo per cui ci troviamo, ora, nella situazione che noi tutti conosciamo, è causato anche dalla mancanza di decisione.
Prendere decisioni sta alla base della nostra vita ed è un processo che avviene in ogni contesto ed ogni giorno: si prendono decisioni in famiglia, nel luogo di lavoro, nello svolgimento di uno sport, di un hobby, ed ovviamente le decisioni possono essere giuste o sbagliate.
Ma oggi ho preso atto che il problema non è determinato dal decidere in modo giusto o sbagliato, ma dal non decidere.
Moltissime “cose” sono ferme, bloccate, scadute, non solo per la totale mancanza di presa d’atto da parte di chi ha il potere di gestirle, ma soprattutto per l’inerzia di chi potrebbe farle “muovere” e, volutamente, le lascia ferme.
E cosi, in questo sistema, tantissime iniziative avviate muoiono, e quella da avviare non nascono neppure; ma la cosa più sconfortante e triste sta nel non aver previsto punizioni per comportamenti così deleteri.
Mi ricordo che il codice civile in diversi articoli, nel promuovere la buona condotta da tenere nella gestione dei beni propri ed altrui, utilizza la metafora “con la diligenza del buon padre di famiglia”, proprio al fine di esprimere come gestire e salvaguardare, nel migliore dei modi, i propri interessi e quelli altrui.
Non sono di buon umore perché ogni giorno vedo comportamenti, o non ne vedo, che bloccano il sistema, rendendolo sempre più lento, più ricattabile, più farraginoso,in una parola sola: sempre meno libero!
Ecco! Abbiamo bisogno di “buoni padri di famiglia”, ovunque, non solo nelle nostre case, per provare a uscire da questo torpore, da questa situazione dove nessuno è responsabile di nulla nel far di tutto per lasciare tutto fermo, facendo scorrere le cose per la loro direzione che, spesso, non è quella giusta.