Spesso, ma mai abbastanza, vengono organizzati degli incontri dove si parla di diversi aspetti del “fare impresa” e, con mio grande piacere, anche io vengo invitato a testimoniare cosa significhi “fare” e “cosa non fare”…
L’ultima volta, anzichè trovarci di fronte a giovani universitari impegnati nell’orientamento post-laurea o giovani disoccupati in formazione per l’avvio di un’impresa, il nostro uditorio era rappresentato da un gruppo di volontari interessati ad un progetto di formazione per educatori di comunità; ed il loro interesse per il “fare impresa e le sue problematiche”, era particolarmente concentrato sul dato allarmante che i giovani si arrendano alle prime difficoltà; problema che ho, in più occasioni, messo in evidenza.
Le nostre testimonianze di anni passati “in trincea”, alle prese con tante difficoltà, sempre animati, però, dal desiderio di continuare, risolvere, trovare soluzioni “creative”, anche nella gestione ordinaria e straordinaria delle nostra attività, hanno spinto, i volontari in questione, a chiederci con forza la disponibilità ad andare presso le comunità interessate, per portare una testimonianza reale e trasferire lo spirito di forza e volontà a non arrendersi di fronte alle tante difficoltà di percorso.
Mentre ascoltavo le esperienze e problematiche per coinvolgere i loro giovani nelle varie attività, trasmettere entusiasmo, cercare di dar loro strumenti e mezzi per affrontare un lavoro, magari autonomo visto che il lavoro dipendente è sempre più irraggiungibile, m’è venuta in mente un’immagine nitida e chiara, ma triste: una mano che stringe una moneta da 10 centesimi e che strofina, freneticamente, velocemente, ansiosamente… un “gratta e vinci”. Ho sentito da qualche parte che le probabilità di vincere le ingenti somme promesse a chiunque “gratti”, siano le stesse che precipiti nella loro testa un aeroplano…
Come mai, allora, questo atteggiamento di “non arrendersi” di fronte ad uno, dieci, cento cartoncini colorati, non viene fuori- allo stesso modo- di fronte a ciò che possiamo costruire con le nostre mani e per il nostro futuro?
Lo so, sognare di vincere è bello, ma sognare di costruire qualcosa e, soprattutto, realizzare il sogno, vi assicuro che lo è ancora di più !