Galateo.

Con piacere ho ascoltato questo piccolo racconto.

Ad un aperitivo, una donna che stava lì con una sua amica ed il compagno di quest’ultima, al momento di pagare il conto, ha deciso di anticipare tutti offrendo quanto consumato.

Il lui, prima di salutare, ha prontamente raggiunto un vicino fioraio omaggiando le due signore di profumatissime fresie.

Questo piccolo episodio non solo mi ha fatto pensare alle poche galanterie cui mi capita di assistere, ma viceversa, mi ha riportato alla mente la variegata maleducazione di cui siamo testimoni ogni giorno.

Tanto tempo fa una signora mi spiegò il valore di alcune buone maniere, in presenza del gentil sesso: per esempio nell’entrare in un locale pubblico, è bene precedere la propria compagna e non lasciarla entrare per prima -come spesso si fa- per verificare se il posto è adatto ad essere frequentato e l’ambiente è, dunque, idoneo.

E’ quando si esce da un locale, che invece occorre “proteggere” l’uscita facendoci precedere dalla donna dopo averle, magari, infilato il cappotto o, comunque, aver aspettato con pazienza che la persona abbia preso le sue cose.

Inutile dire quanto tutto ciò non sempre accada; vedo spessissimo ragazze e signore che vengono abbandonate al tavolo e “aspettate” all’uscita; oppure, più in generale, penso alla foga con la quale si cerchi di entrare in un luogo senza aspettare che chi sta uscendo, possa farlo – a sua volta – senza problemi.

Per non parlare delle file agli sportelli, durante le quali è difficile distinguere un po’ di civiltà in attesa del proprio turno, da quelle masse informi di persone che pensano di essere più furbe perché ingiustamente si intromettono tra gli altri, per guadagnare un posto prima…

Se qualcuno sta pensando che questo sia un modo per rispolverare il Galateo, o di proporne almeno un estratto, sappia che invece non ho mai avuto modo di leggerlo; pur rimanendo profondamente convinto che certe piccole accortezze, per esempio anche a tavola, potrebbero migliorare di molto i nostri rapporti o magari “semplicemente” differenziarci.