Da quando ho iniziato a mettere il naso fuori dalla porta di casa, per una piccola vacanza o anche per un solo giorno di svago, non c’è volta in cui, rientrando, non pensi a quanto ci sarebbe da migliorare per rendere la nostra terra più organizzata, piacevole e, dunque, anche più accogliente.
Mi prende un non so quale nervosismo e, da buon presuntuoso quale sono, mi pervade automaticamente la voglia di mettermi a fare tutti i mestieri e tutte le attività che vedo non funzionare come Dio comanda, quantomeno per applicare quelle semplici regole della buona ospitalità che, drammaticamente, mancano agli operatori del nostro territorio.
Ci sarebbe da scrivere un libro e, prima a poi, lo farò; anche se mi assale, subito dopo, il pensiero che andrebbe a far compagnia, in quanto a spreco di carta, a tutto quello che già si trova, di evidentemente inutile, in libreria.
Tuttavia, ad un occhio anche distratto, è veramente tanto il materiale che appare come inconsistente e manchevole: impianti inefficienti; strutture non curate; personale scortese se non pure maleducato; prezzi spropositati; beni e servizi inadeguati: in buona sostanza, ancora una volta, opportunità sprecate ormai da lunghi decenni.
Qualcosa però è cambiato: in passato poteva capitare di entrare alle nove del mattino di una giornata di agosto nell’unico bar operativo lungo la nostra arteria principale, per non trovare più nemmeno una pasta…
oppure, di trovarsi in un villaggio dove l’unica piscina per cinquemila persone non riusciva più a smaltire peli o altri sgradevoli umori umani…
e, ancora peggio, di essere costretti ad usufruire dei servizi “per niente” igienici, in punta di piedi, sospesi per aria sopra un water…
E questi non sono che esempi di “mal costume” tra i più diffusi, sotto gli occhi di tutti.
Beh, ora le cose sono diverse: se nel bar mancano le paste, la risposta è “sa, c’è crisi, non posso permettermi il lusso di avere rimanenze…”, se l’unica piscina del campeggio è rimasta chiusa, la risposta è “sa, c’è crisi, tenere aperta la piscina per poche persone non conviene… “ e se i servizi “già poco” igienici saranno sporchi, la risposta è “sa, c’è crisi, ho meno disponibilità di personale…”.
Ecco, cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.
Sapete, c’è crisi…