Poco, locos y mal unidos.

Sembra che intorno al millecinquecento ,l’Arcivescovo Spagnolo Antonio Parragues de Castillejo, formulò questo giudizio dispregiativo nei confronti di noi Sardi. Oggi l’essere “pochi”, in un mondo sempre più alla ricerca di spazi da riempire, potrebbe essere forse un vantaggio; cosi come l’essere “pazzi”, mi piace pensare che sia una caratteristica utile, la follia ha in se qualcosa di magico ed insieme misterioso e nasconde spesso una creatività nuova e originale. Di sicuro questi due aggettivi, insieme, potrebbero differenziarci da una globalizzazione sempre più incalzante e consentire, a chi ha modo di conoscerci, di trovare in noi quella forza che, malgrado tutto, ci fa andare avanti.

Ma l’essere “disuniti” no, non è una bella cosa, in nessun ambito.

Anche in questo caso potrei sollevare un sacco di coperchi, sociali, politici, culturali, economici, di cui però non ho competenza (o magari spazio a sufficienza!), ma l’ambito che conosco meglio, quello lavorativo, mi ha dato numerose occasioni per rendermi conto che l’Arcivescovo Spagnolo aveva ed ha ragione.

Perchè non riusciamo a creare qualcosa insieme ? Perchè quando invece ci proviamo a farlo, ciò che creiamo non dura più di un battito di ciglia ? Perchè se qualcuno pensa di creare qualcosa non deve parlarne con nessuno e quando lo fa rischi di trovarsi o si trova con un nuovo concorrente ad un numero civico di distanza ? Perchè, se malgrado tutto e tutti, iniziamo a fare qualcosa, ci sono mille, che non fanno nulla, ma che sono altrettanto impegnati ad ostacolarci in vario modo ?

Non intendo fare demagogia, ma sono convinto che molti dei nostri problemi li potremo risolvere il giorno in cui ci impegneremo a cancellare la parola “mal” dalla frase del caro Arcivescovo Spagnolo.